Giudizi espressi dalla giuria per il concorso “Mimmo Canonico” del 26-5-2013

Membri della giuria: Maestro Placido Scandurra, Prof. Antonio Giordano, Prof.ssa Lucrezia Rubini

Menzioni

Francesco Marchetti: per la capacità di estrarre dalla pietra una profondità pittorica, che nel respiro spaziale dato al tema del paesaggio, declina un passato proiettato nel futuro.

Vincenza Di Pasquale: per la capacità di declinare la manualità del faber in un linguaggio che assurge ad arte tout court, attraverso il polimaterico che evoca un esotismo japanise.

Annamaria Sanci: per il sapiente media della spatola, al quale viene affidata la declinazione di un linguaggio di grande impatto del pathos, efficace ed essenziale.

Vincitori

I classificato: Matteo Rendine, per l’originalità espressiva che attinge alle radici del fluire della coscienza e della memoria primordiale, attraverso l’automatismo psichico.

II classificato: Annamaria Grazia Franciosi, per la capacità di reinterpretare il tema “reale” del paesaggio, con un linguaggio astratto che lo carica di pathos, per energia cromatica e ductus grafico del segno, incisivo ed evocativo.

III classificato: Mauro Bombelli, per la capacità di evocazione lirica, carica di atmosfere luministiche, sospese fino all’ineffabile.

III classificato ex equo: Ercole Bolognesi, per la forza dell’impatto visivo, che coniuga le antitetiche visioni mimetiche e astratte, in una schisi paradossalmente armoniosa.

I giudizi critici sono stati elaborati dai proff. Antonio Giordano e Lucrezia Rubini